Fosfuro di magnesio

Fosfuro di magnesio
Nome IUPAC
Difosfuro di trimagnesio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareMg3P2
Massa molecolare (u)134,86
Aspettosolido grigio-verde scuro di odore agliaceo
Numero CAS12057-74-8
Numero EINECS235-023-7
PubChem61546 e 139036607
SMILES
[Mg+2].[Mg+2].[Mg+2].[P-3].[P-3]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,162[1]
Solubilità in acquadecomposizione
Temperatura di fusione>750 °C (1 023 K)[1]
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)20,7 oral rat (male)[2]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
infiammabile tossicità acuta pericoloso per l'ambiente
pericolo
Frasi H260 - 300 - 311 - 330 - 400 [1]
Consigli P223 - 232 - 234 - 273 - 280 - 301+310 - 321 - 335 - 370+378 - 402+404 - 405 - 501 [3]
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Il fosfuro di magnesio è il composto chimico di formula Mg3P2. È un fosfuro binario del magnesio; in condizioni normali è un solido grigio-verde scuro di odore agliaceo.[1] Mg3P2 reagisce con acqua e umidità rilasciando fosfina, un gas fortemente tossico. Viene usato principalmente in insetticidi e rodenticidi.[4] Magnesio e fosforo formano anche il composto binario di formula MgP4 e vari fosfuri ternari come ad esempio MgCuP, MgBe2P2 e Mg2Ni3P.[5][6]

Sintesi

Mg3P2 fu preparato per la prima volta nel 1867 facendo reagire al calor rosso fosforo amorfo con fili di magnesio.[7] Industrialmente si prepara trattando fosforo giallo e magnesio finemente suddiviso in atmosfera inerte a 300-600 °C, in presenza di quantità catalitiche di alogeni o altri composti alogenati:[8]

6Mg + P4 → 2Mg3P2

Struttura e proprietà

Il fosfuro di magnesio cristallizza con la struttura tipo α-Mn2O3, simbolo di Pearson cI80, contenente anioni P3– isolati. Il magnesio è tetracoordinato; le distanze Mg–P sono 256-251 pm e quelle Mg–Mg sono 320-374 pm.[6]

Il composto è stabile, ma basta la presenza di umidità atmosferica per causarne l'idrolisi con sviluppo di odore di fosfina. In contatto con acqua la decomposizione è veloce.

Mg3P2 + 6H2O → 3Mg(OH)2 + 2PH3

Per riscaldamento in presenza di ossigeno brucia formando fosfato e reagisce con cloro e alogeni rilasciando trialogenuro di fosforo.[1][9] Ad esempio

Mg3P2 + 6Cl2 → 3MgCl2 + 2PCl3

Applicazioni

Mg3P2 è l'ingrediente attivo di vari insetticidi e rodenticidi. L'azione si basa sul rilascio di fosfina, gas fortemente tossico. Nel caso di roditori Mg3P2 è miscelato con cibo formando compresse. Una volta che queste vengono ingerite l'acido contenuto nello stomaco del roditore provoca il rilascio di fosfina, che entra nel flusso sanguigno provocando insufficienza cardiaca e danni agli organi interni. Composti analoghi usati come disinfestanti sono AlP, Ca3P2 e Zn3P2.[2]

Tossicità / Indicazioni di sicurezza

Il fosfuro di magnesio rilascia fosfina per contatto con acqua o acidi. Risulta quindi fortemente tossico, e può essere fatale per ingestione e inalazione. Il composto risulta pericoloso anche per gli organismi acquatici.

Note

Bibliografia

  • (EN) G. Bettermann, W. Krause, G. Riess e T. Hofmann, Phosphorus Compounds, Inorganic, in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Wiley-VCH, 2002, DOI:10.1002/14356007.a19_527.
  • Colkim, Degesch Plate, su Banca dati dei prodotti fitosanitari, Ministero della Salute, 2011. URL consultato il 13 febbraio 2017.
  • GESTIS, Magnesium phosphide, su gestis-en.itrust.de, 2016. URL consultato il 12 febbraio 2017. Pagina del fosfuro di magnesio nel data base GESTIS.
  • (DE) F. Horn e E. Fluck, Degesch, Verfahren zur Herstellung von Aluminiumphosphid und/oder Magnesiumphosphid, DE2945647A1 (12 nov 1979). URL consultato il 12 febbraio 2017.
  • (EN) J. Parkinson, On phosphide of magnesium, in J. Chem. Soc., vol. 20, 1867, pp. 309-310, DOI:10.1039/JS8672000309.
  • (EN) R. Pöttgen, W. Hönle e H. G. von Schnering, Phosphides: Solid-state Chemistry, in Encyclopedia of Inorganic Chemistry, 2ª ed., John Wiley & Sons, 2006, DOI:10.1002/0470862106.ia184, ISBN 9780470862100.
  • (EN) R. C. Ropp, Encyclopedia of the Alkaline Earth Compounds, Oxford, Elsevier, 2013, ISBN 978-0-444-59550-8.
  • (EN) H. G. Von Schnering e W. Hoenle, Chemistry and structural chemistry of phosphides and polyphosphides. 48. Bridging chasms with polyphosphides, in Chem. Rev., vol. 88, n. 1, 1988, pp. 243-273, DOI:10.1021/cr00083a012.

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