Gens Furia

Magistrature della gens Furia
PeriodoRepubblica romana
Consolati18
Tribunati consolari18
Dittature7
Censure3
Magistri equitum0
Decemvirati0
Tribunati della plebe2

I Furii furono una gens romana[1] patrizia, i cui membri ebbero incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana[2]. Dopo un periodo di oscurità tra III e I secolo a.C. tornò in auge sotto il Principato augusteo[3][4] e la dinastia giulio-claudia. Il primo a ottenere la carica di Console della Repubblica romana fu Sesto Furio Medullino Fuso nel 488 a.C., ma il più celebre fu Marco Furio Camillo, ricordato come il Secondo Fondatore di Roma.

Praenomina

Sono comuni i praenomina Marcus, Spurius, Lucius, Publius, e Agrippa. I Furii Pacili usano il prenome Gaius, che gli altri rami non usano, in quanto appartenenti, come gens di origine, alla Gens Pacilia[5]

Membri della gens Furia

Marcus Furius Camillus (Furio Camillo), dettagli di un affresco di Domenico Ghirlandaio (1449–1494) Palazzo Vecchio, Firenze.

Furii Camilli

  • Marco Furio L. f S. n. Camillo: tribuno consolare nel 401 a.C., nel 398 a.C., nel 394 a.C., nel 386 a.C., nel 384 a.C. e nel 381 a.C. e dittatore nel 396 a.C., nel 390 a.C., nel 389 a.C., nel 368 a.C., nel 367 a.C.,;
  • Spurio Furio M. f. L. n. Camillo: figlio del precedente, fu tra i primi pretori;[6][7]
  • Lucio Furio Camillo: dittatore nel 350 a.C. e 345 a.C. e console nel 349 a.C.;
  • Lucio Furio S. f. M. n. Camillo: console nel 338 a.C. e nel 325 a.C.;
  • Marco Furio P. f. P. n. Camillo: console nell'8 d.C.;
  • Marco Furio Camillo: figlio del precedente, membro del collegio dei Fratres Arvales nel 37 d.C.;
  • Lucio Arrunzio Camillo Scriboniano: nato Furio Camillo, fratello dei precedenti, fu adottato da Lucio Arrunzio, ne assunse il nome e ricoprì la carica di console nel 32 d.C. Sotto il principato di Claudio istigò una rivolta delle truppe contro l'imperatore, ma fu sconfitto e graziato con l'esilio;
  • Marco Furio Camillo Scriboniano: figlio del precedente, fu esiliato nel 53 d.C. per aver consultato gli Oracoli Caldei sulla morte di Claudio. Morì avvelenato in esilio;[8]

Furii Medullini

Furii Fusi

Furii Pacili

Furii Phili

Furii Bibaculi

Furii Purpureones

Furii Crassipedes

  • Marco Furio Crassipede: pretore nel 187 a.C.e nel 173 a.C.;
  • Publio Furio Crassipede: edile curule nell'84 a.C., durante il suo mandato coniò monete;
  • Furio Crassipede: questore in Bitinia nel 51 e marito di Tullia, la figlia di Cicerone;
  • Furio Crassipede: ufficiale di Sesto Pompeo in Sicilia tra il 43 e il 36 a.C.;
  • Lucio Furio L. f. Crassipede: pretore o propretore in Macedonia in data indefinita;

Furii Brocchi

  • Gneo Furio Brocco: padre del triumvir monetalis del 63 a.C.;
  • Lucio Furio Cn. f. Brocco: triumvir monetalis del 63 a.C.;
  • Tito Furio Brocco: lo zio di Quinto Ligario, un soldato difeso da Cicerone;
  • Gneo Furio Brocco: colto in adulterio e punito;

Altri Furii

Note

  1. ^ Sulla gens senatoria dei Furii si veda François Jacques, L'ordine senatorio attraverso la crisi del III secolo, Editori Laterza, 1986. URL consultato il 4 dicembre 2019.
  2. ^ Sulla tradizione familiare dei Furii, quali detentori di magistrature curuli, si veda il Capitolo IV, comma 6, del libro di Fabio Mora, Fasti e schemi cronologici: la riorganizzazione annalistica del passato remoto romano, Franz Steiner Verlag, 1999, ISBN 978-3-515-07191-8. URL consultato il 4 dicembre 2019.
  3. ^ Il principato di Augusto venne instaurato nel 27 a.C. con il conferimento del titolo di imperium a Ottaviano. Fu questa una nuova forma di governo dove il potere romano si assegnò ad un'unica persona, il principe, al quale spettò la guida dello stato e dell'esercito. Con il principato di Augusto si sancì la fine della storia della repubblica romana e si avviò quella dell'impero romano.
  4. ^ Principato di Augusto, su Edizioni Dedalo. URL consultato il 4 dicembre 2019.
  5. ^ Un membro della gens Pacilia (probabilmente Quinto Furio Pacilio Fuso, pontefice massimo) è entrato a far parte della gens Furia (per iniziativa probabilmente del tribuno militare Sesto Furio Fuso), esattamente come accaduto per il "padre della patria" Marco Furio Camillo, appartenente alla gens Camilia e poi membro anche della gens Furia. Vedi https://www.romanoimpero.com/2020/03/gens-camilia-o-camilla.html D'altronde, "Il cognomen compare nell'onomastica latina a partire dall'epoca delle guerre annibaliche e quindi molto dopo l'affermarsi della gentes" (testualmente, Le grandi dinastie dell'antica Roma. Dagli Scipioni ai Giulio Claudi, da Fabio Massimo a Costantino, i personaggi che hanno cambiato la storia della città eterna, Newton Compton Editori, 2014., pag. 11. Dunque Pacilius, Fusus, Camillus sono, nel V secolo a.C., tutti nomen leganti ad una gens di appartenenza
  6. ^ Tito Livio, VII, 1
  7. ^ Suda, s. v. Πραιτωρ
  8. ^ Tacito, Annales XII. 52, Historiae II. 75
  9. ^ Rufio Festo, 180 L
  10. ^ Valerio Massimo, VI, 3, 2
  11. ^ T. Robert S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, I, New York, 1952, p. 21.
  12. ^ Diodoro Siculo, XIV, 35
  13. ^ Tito Livio, III, 54
  14. ^ T. Robert S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, I, New York, 1952, p. 49.
  15. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita, IX, 42.
  16. ^ (EN) T. Robert S. Broughton, The magistrates of the Roman Republic, I, New York, 1952, p. 353.
  17. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita, XXXVIII, 55.
  18. ^ (EN) T. Robert S. Broughton, The magistrates of the Roman Republic, I, New York, 1952, p. 356.
  19. ^ MIchael H. Crawford, Roman Republican Coinage, p. 221.
  20. ^ Marco Tullio Cicerone, In Verrem, II, 5, 112. URL consultato il 6 marzo 2021.
  21. ^ Marco Tullio Cicerone, De Oratore, III, 23.
  22. ^ Marco Tullio Cicerone, In Catilinam, in Orationes in Catilinam, III, IV, 14, 1834.
  23. ^ Gaio Sallustio Crispo, De coniuratione Catilinae, L.
  24. ^ Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, XIV, 238.
  25. ^ Besier

Voci correlate

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