A seguito delle difficoltà comunicate agli organizzatori dalla Bridgestone (fornitore unico degli pneumatici) di non poter garantire la sicurezza della gomma posteriore per più di dieci giri, a causa dell'eccessiva abrasività dell'asfalto, la direzione gara decide di impostare un format per lo svolgimento della corsa di questa classe, che prevede: riduzione della gara a 19 giri (rispetto ai 27 previsti) e l'obbligo per tutti i piloti partecipanti di rientrare ai box per cambiare motocicletta prima del decimo giro (pertanto si possono correre al massimo nove giri con la stessa gomma posteriore).[1]
Con questo particolare procedimento della gara, vince Jorge Lorenzo, giunto alla personale cinquantesima vittoria della sua carriera nel motomondiale, con Dani Pedrosa secondo sul traguardo e Valentino Rossi terzo. Squalificato con l'esposizione della bandiera nera il leader della classifica mondiale, lo spagnolo Marc Márquez, che non effettua il cambio di motocicletta obbligatorio al termine del nono giro ma soltanto al termine del decimo, non rispettando quindi le regole stabilite dai commissari prima della partenza della gara. Questo errore di Márquez consente al vincitore di questa gara, Lorenzo, di guadagnare 25 punti dal vertice della classifica, con la graduatoria mondiale che vede: Márquez sempre primo con 298 punti totali, Lorenzo secondo con 280 punti e Pedrosa terzo con 264 punti.
Stefan Bradl, dopo aver preso parte alla prima sessione di prove libere, decide di non prendere parte a questa gara a causa del protrarsi del fastidio alla caviglia destra fratturata al GP della Malesia.
Analogamente a quanto successo con le gomme Bridgestone in MotoGP, anche in questa classe la Dunlop riscontra un'usura eccessiva degli pneumatici, tanto da spingere la direzione della corsa a ridurre la gara a 13 giri (rispetto ai 25 previsti), sempre per ragioni di sicurezza per i piloti.
Con Scott Redding impossibilitato a prender parte alla gara a causa della frattura al polso sinistro rimediata in una cadura nel corso delle prove di qualificazione, la vittoria di Espargaró ed i relativi 25 punti derivanti da essa, gli consentono di portarsi al primo posto della graduatoria mondiale con 240 punti totali, con Redding in seconda posizione fermo a 224 punti, distanziato di 16 lunghezze dal nuovo leader di campionato.
Sono tre i piloti dichiaratisi infortunati, che quindi non prendono parte a questa gara, con Alex Mariñelarena che viene confermato dal team Blusens Avintia quale sostituto di Dani Rivas, il team JiR Moto2 che ingaggia per questa gara Kōta Nozane come rimpiazzo per Mike Di Meglio, mentre il team Technomag carXpert decide di non designare un sostituto per Randy Krummenacher.
Alessandro Tonucci e Florian Alt, infortunati, vengono sostituiti rispettivamente da Hafiq Azmi e Luca Grünwald. In questo Gran Premio corrono due wildcard: Callum Barker e Lachlan Kavney, rispettivamente su Honda e Bullet.
^Cresce l’emozione a Phillip Island, domani prima gara con cambio moto, su motogp.com, Dorna Sports S.L., 20 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013).
^Marchiata ai fini del campionato costruttori come MotoBi.
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Collegamenti esterni
Risultati sul sito ufficiale del motomondiale, su motogp.com. URL consultato il 25 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).