Julie Hagen-Schwarz

Julie Wilhelmine Emilie Hagen-Schwarz

Julie Wilhelmine Emilie Hagen-Schwarz (Aksi, 27 ottobre 1824 – Tartu, 20 ottobre 1902) è stata una pittrice tedesca con cittadinanza russa, principalmente di ritratti.[1]

Biografia

Nacque in Estonia, all'epoca parte dell'Impero russo, in una famiglia di tedeschi del Baltico. Figlia del pittore August Matthias Hagen,[2] mostrò sin da subito l'interesse per il disegno. Dopo il diploma presso le scuole pubbliche, si iscrisse all'Università di Dorpat (oggi Università di Tartu), dove sviluppò la sua passione per i ritratti.

Dopo la laurea ricevette una borsa di studio per studiare in Germania. Fu seguita da Friedrich Gonne a Dresda, poi si trasferì a Monaco per lavorare con Johann Moritz Rugendas.[3] Tre anni dopo tornò a Tartu e ricevette un'altra borsa di studio dallo zar Nicola I di Russia per studiare in Italia. Questa volta fu accompagnata da suo padre, che sperava che il clima italiano alleviasse i suoi problemi alla vista.

Nel 1854 tornò in patria [4] da celebre artista grazie alla sua partecipazione a numerose mostre in tutta Europa. Poco dopo sposò l'astronomo Ludwig Schwarz, che in seguito divenne direttore dell'osservatorio locale. Trascorsero la luna di miele in una spedizione nel sud-est della Siberia,[3] poiché suo marito faceva parte di una squadra di esploratori di risorse minerarie per conto della Società geografica russa.

Nel 1858 divenne la prima donna eletta all'Accademia delle arti imperiale.[3] Successivamente trascorse gran parte del suo tempo a San Pietroburgo, partecipando a tutte le mostre locali e nazionali. Complessivamente produsse oltre 700 ritratti.

Galleria d'immagini

  • Ritratto di suo padre (1870)
    Ritratto di suo padre (1870)
  • Ritratto di suo marito (1870)
    Ritratto di suo marito (1870)
  • Ritratto di una giovane ragazza (1870 circa)
    Ritratto di una giovane ragazza (1870 circa)
  • Fanciulla italiana in viaggio verso Roma (1850 circa)
    Fanciulla italiana in viaggio verso Roma (1850 circa)
  • Suonatrice di mandolino (1851)
    Suonatrice di mandolino (1851)

Note

  1. ^ Heili Reinart, postimees.ee, https://sobranna.postimees.ee/4203735/tunnustatuim-naiskunstnik-meie-maal-tartlanna-julie-von-hagen-schwarzi-kunstile-ja-armastusele-puhendatud-elu Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 13 maggio 2018.
  2. ^ e-kataloogi ESTER, http://utlib.ut.ee/kogud/bskunst/schwartz.htm Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 13 maggio 2018.
  3. ^ a b c Brief biography from the University of Tartu Library.
  4. ^ E-Kunstisalong, http://www.e-kunstisalong.ee/?e=oksjonid&o=16&num=2 Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 13 maggio 2018.

Bibliografia

  • Epp Preem e Mart Sander, Julie Hagen-Schwarz 1824-1902, LiteRarity, Tallinn 2009 ISBN 9949-187-84-2

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