Nannoglottis

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Nannoglottis
Immagine di Nannoglottis mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
cladeBasal grade
SottotribùNannoglottidinae
G.L.Nesom, 2020
Genere Nannoglottis
Maxim., 1881
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Nannoglottis
Specie
(Vedi testo)

Nannoglottis Maxim., 1881 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (Basal grade) e sottotribù Nannoglottidinae. Nannoglottis è anche l'unico genere della sottotribù Nannoglottidinae G.L.Nesom, 2020.[1][2][3]

Etimologia

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Carl Johann Maximowicz (1827-1891) nella pubblicazione " Bulletin de l’Académie Impériale des Sciences de Saint-Pétersbourg. St. Petersburg." ( Bull. Acad. Imp. Sci. Saint-Pétersbourg 27: 480) del 1881.[4] Il nome della sottotribù è stato definto dal botanico Guy L. Nesom (1945-) nella pubblicazione "Phytoneuron. Digital Publications in Plant Biology" (Phytoneuron 2020-53: 26) del 2020.[5]

Descrizione

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo erbaceo perenne (raramente sub-arbustivo). Le superfici sono stipitato-ghiandolose[6][7][8][9][10][11]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie in genere sono disposte in modo alternato. Si distinguono in basali (possono formare una rosetta basale e sono picciolate) e in cauline (in genere di minori dimensioni, sessili e decorrenti o abbraccianti). La lamina di quelle basali è larga con forme ellittico-lanceolate o orbicolari o cordate; bordi dentati e venature pennate. Le parti inferiori delle foglie sono ricoperte da un tomento verde-grigiastro.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in sciolte formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un largo capolino terminale peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme ampiamente campanulate o a coppa, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme oblungo-lanceolate, a consistenza erbacea (raramente sono cartacei) e bordi strettamente scariosi, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie. Il ricettacolo, alveolato, in genere è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta o convessa,

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in tre tipi:

  • fiori del raggio esterni: sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del raggio mediani: sonno femminili disposti su alcune serie con forme tubulari subradiate;
  • fiori del disco (centrali): sono ampiamente tubulosi (attinomorfi); sono funzionalmente maschili.
*/x K {\displaystyle \infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la forma della corolla alla base è più o meno imbutiforme, mentre all'apice è ligulata (i fiori del raggio) o tubolare con 5 (raramente 4) lobi (i fiori del disco); i lobi, patenti o eretti e profondamente sezionati, hanno una forma da oblunga-lanceolata a lanceolata-lineare (a maturità sono ripiegati-avvolti). I colori della corolla sono giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][13]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[14] I due bracci dello stilo hanno una forma da lanceolata a deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli. Lo stilo dei fiori del raggio è supinato.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);

  • achenio: gli acheni, con forme da oblunghe a fusiformi, sono lateralmente compressi con 8 - 10 nervature laterali; la superficie normalmente è cosparsa da setole; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; le setole con punte a forma di ancora non sono presenti;
  • pappo: il pappo, caduco, è formato da 1 serie di setole barbate. Il pappo deifiori del disco talvolta sono poche, corte e sottili.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in Asia. In particolare sono endemiche dell'altopiano tibetano dell'Asia centrale.[3][2]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

Il genere della specie di questa voce è descritto nella sottotribù Asterinae, una delle quasi 40 sottotribù della tribù Astereae. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi: Basal grade - Bellis lineage - Aster lineage - Baccharis lineage e North American lineage.[2]

Il genere Nannoglottis (insieme alla sottotribù Nannoglottidinae) è incluso nel Basal grade che comprende il gruppo sudamericano-oceania delle sottotribù Chiliotrichinae, Celmisiinae e Oritrophiinae, i gruppi africani delle Homochrominae, Pteroniinae e Eschenbachiinae e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar (Madagasterinae). In particolare la sottotribù Nannoglottidinae fa parte del sottogruppo dell'Eurasia. Studi del 2002 hanno prodotto una filogenesi molecolare di Nannoglottis dimostrando che è uno dei primi lignaggi divergenti delle Astereae. Inoltre Nannoglottis ravida è il primo membro divergente del genere.[11]

I caratteri distintivi del genere di questa voce sono:[10]

  • le brattee più esterne dell'involucro sono simili a foglie;
  • i fiori sono trimorfici: quelli esterni sono femminili radiati, i mediani sono femminili, quelli del disco sono funzionalmente maschili.

Elenco delle specie

Questo genere ha 9 specie:[3]

  • Nannoglottis carpesioides Maxim.
  • Nannoglottis delavayi (Franch.) Y.Ling & Y.L.Chen
  • Nannoglottis gynura (C.Winkl.) Y.Ling & Y.L.Chen
  • Nannoglottis hieraciphylla (Hand.-Mazz.) Y.Ling & Y.L.Chen
  • Nannoglottis hookeri (C.B.Clarke ex Hook.f.) Kitam.
  • Nannoglottis latisquama Y.Ling & Y.L.Chen
  • Nannoglottis macrocarpa Y.Ling & Y.L.Chen
  • Nannoglottis ravida (C.Winkl.) Y.L.Chen
  • Nannoglottis yuennanensis (Hand.-Mazz.) Hand.-Mazz.

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Stereosanthus Franch.
  • Vierhapperia Hand.-Mazz.

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  6. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 284 e 288.
  11. ^ a b eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  14. ^ Judd 2007, pag. 522.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
  • Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
  • Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.

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Collegamenti esterni

  • Nannoglottis Royal Botanic Gardens KEW - Database
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