Neopallasia pectinata

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Neopallasia pectinata
Neopallasia pectinata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeAsian-southern African grade
SottotribùArtemisiinae
Genere Neopallasia
Poljakov, 1955
Specie N. pectinata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Neopallasia
Specie N. pectinata
Nomenclatura binomiale
Neopallasia pectinata
(Pall.) Poljakov, 1955

Neopallasia pectinata (Pall.) Poljakov, 1955 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (clade Asian-southern African grade) e sottotribù Artemisiinae. Neopallasia pectinata è anche l'unica specie del genere Neopallasia Poljakov, 1955.[1][2][3][4]

Etimologia

Il nome generico (Neopallasia) si riferisce (probabilmente) al naturalista tedesco del XVIII secolo Peter Simon Pallas. L'epiteto specifico ( pectinata) deriva dal greco "peko" che significa "a pettine".[5]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Peter Simon Pallas (1741–1811) e Petr Petrovich Poljakov (1902-1974) nella pubblicazione " Botanicheskie Materialy Gerbariya Botanicheskogo Instituta Imeni V. L. Komarova Akademii Nauk S S S R. Leningrad. Leningrad [St. Petersburg]" (Bot. Mater. Gerb. Bot. Inst. Komarova Akad. Nauk S.S.S.R. 17: 430) del 1955.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione

Portamento. Le specie di questa voce è un'erba aromatica annuale o bienne. L'indumento consiste in brevi peli medifissi. [7][8][9][10][11][4][12]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o poco ramosa. Altezza media 12 - 40 cm.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono sessili e disposte in modo alterno con forme da pettinate a pennatosette e lamine a contorno oblungo-ellittico. Dimensione delle foglie: 1,5 - 3 × 0,5 - 1 cm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da piccoli e rotondi capolini raccolti in stretti panicoli spiciformi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale sessile di tipo disciforme eterogamo. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a urceolate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, piatte, con ampi margini scariosi e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 (o più) serie. Il ricettacolo, strettamente conico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Diametro dei capolini: 2,5 - 3 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono presenti solamente i fiori del disco (centrali): sono numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono di due tipi: quelli esterni sono bisessuali, quelli interni sono sterili (ovario ridotto). Possono essere presenti 3 o 4 fiori femminili marginali tubolari e senza denti apicali.

*/x K {\displaystyle \infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [13]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare con 5 lobi. Il colore in genere è blu o rosato.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi e sottili; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[14] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Le antere sono ottuse alla base; le appendici sono romboidali. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è più o meno echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo. Gli acheni, bruni, disposti su una sola riga alla base del ricettacolo, hanno una forma oblunga-obovoide (a volte sono compressi o a sezione triangolare); l'apice in genere è arrotondato. Il pericarpo può possedere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono assenti. Dimensione degli acheni: 1,2 - 1,5 mm.

Biologia

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

La specie di questa voce è distribuita in Asia centrale e Siberia.[3] L'habitat tipico sono i deserti, i luoghi ghiaiosi di valli fluviali e le terre desolate fino a quote di 1300-3400 metri.[12]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]

Filogenesi

l gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Neopallasia (insieme alla sottotribù Artemisiinae) è incluso nel clade Asian-southern African grade.[4].

Da un punto di vista filogenetico il genere Neopallasia occupa, nell'ambito della sottotribù, una posizione più o meno centrale e insieme ai generi Crossostephium, Artemisia, Picrothamnus e Sphaeromeria fa parte del "Artemisia Group". Inoltre insieme al genere Artemisia forma un gruppo fratello.[4] In precedenza era descritto all'interno del subg. Pectinata B.H. Jiao & T.G. Gao del genere "Artemisia".[18]

I caratteri distintivi della specie Neopallasia pectinata sono:[11]

  • il ciclo biologico è erbaceo sia annuale che bienne;
  • i fiori centrali del disco sono di due tipi: quelli esterni sono bisessuali, quelli interni sono sterili (ovario ridotto).

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[11]

In base all'"orologio molecolare" questa specie ha iniziato a divergere tra 2 e 1 milioni di anni fa insieme ai generi Mausolea , Turaniphytum , Elachanthemum, Crossostephium, Artemisia e Picrothamnus.[4]

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Artemisia pectinata Pall.
  • Artemisia igniaria var. yunnanensis (Pamp.) Pamp.
  • Artemisia pectinata var. yunnanensis Pamp.
  • Artemisia yunnanensis (Pamp.) Krasch.
  • Neopallasia tibetica Y.R.Ling
  • Neopallasia yunnanensis (Pamp.) Y.R.Ling

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 3 agosto 2024.
  4. ^ a b c d e Oberprieler et al. 2022
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 3 agosto 2024.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 agosto 2024.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  9. ^ a b Judd 2007, pag.517
  10. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 644.
  11. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 359.
  12. ^ a b eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 3 agosto 2024.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Musmarra 1996.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Jiao et al. 2023, pag.873

Bibliografia

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
  • Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
  • Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
  • Bohan Jiao et al., Phylogenomics and morphological evolution of the mega-diverse genus Artemisia (Asteraceae: Anthemideae): implications for its circumscription and infrageneric taxonomy, in Annals of Botany, vol. 131, 2023, pp. 867-883.

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