Spazio riflessivo

In matematica, in particolare in analisi funzionale, uno spazio di Banach (o più in generale uno spazio vettoriale topologico localmente convesso) è detto spazio riflessivo se coincide con il duale continuo del suo spazio duale continuo (cioè il suo biduale), sia come spazio vettoriale, sia come spazio topologico.

Spazi di Banach

Sia X {\displaystyle X} uno spazio vettoriale normato sul campo F = R {\displaystyle \mathbb {F} =\mathbb {R} } o F = C {\displaystyle \mathbb {F} =\mathbb {C} } , e con norma {\displaystyle \|\cdot \|} . Si consideri il suo spazio duale continuo X {\displaystyle X'} , che consiste in tutti i funzionali lineari continui f : X F {\displaystyle f:X\to {\mathbb {F} }} ed in cui è definita la norma duale {\displaystyle \|\cdot \|'} data da:

f = sup { | f ( x ) | : x X ,   x 1 } {\displaystyle \|f\|'=\sup\{|f(x)|\,:\,x\in X,\ \|x\|\leq 1\}}

Il duale X {\displaystyle X'} è uno spazio di Banach, e il suo duale X = ( X ) {\displaystyle X''=(X')'} è detto biduale di X {\displaystyle X} . Si tratta dell'insieme di tutti i funzionali lineari h : X F {\displaystyle h:X'\to {\mathbb {F} }} ed è fornito della norma {\displaystyle \|\cdot \|''} , duale di {\displaystyle \|\cdot \|'} . A ogni vettore x X {\displaystyle x\in X} può essere associato un funzionale scalare J ( x ) : X F {\displaystyle J(x):X'\to {\mathbb {F} }} nel modo seguente:

J ( x ) ( f ) = f ( x ) f X {\displaystyle J(x)(f)=f(x)\qquad f\in X'}

dove J ( x ) {\displaystyle J(x)} è un funzionale lineare continuo su X {\displaystyle X'} , ovvero J ( x ) X {\displaystyle J(x)\in X''} . Si ottiene in questo modo la funzione:

J : X X {\displaystyle J:X\to X''}

detta mappa di valutazione, che è lineare. Segue dal teorema di Hahn-Banach che J {\displaystyle J} è una funzione iniettiva e che preserva la norma:

x X J ( x ) = x {\displaystyle \forall x\in X\qquad \|J(x)\|''=\|x\|}

ovvero J {\displaystyle J} mappa X {\displaystyle X} isometricamente nella sua immagine J ( X ) {\displaystyle J(X)} in X {\displaystyle X''} . L'immagine J ( X ) {\displaystyle J(X)} non è necessariamente uguale a X {\displaystyle X''} .

Uno spazio normato X {\displaystyle X} è riflessivo se soddisfa le seguenti condizioni equivalenti:

  • La mappa di valutazione J : X X {\displaystyle J:X\to X''} è suriettiva.
  • La mappa di valutazione J : X X {\displaystyle J:X\to X''} è un isomorfismo isometrico tra spazi normati.
  • La mappa di valutazione J : X X {\displaystyle J:X\to X''} è un isomorfismo tra spazi normati.

Uno spazio riflessivo X {\displaystyle X} è uno spazio di Banach dal momento che X {\displaystyle X} è (per quanto detto sopra) isometrico allo spazio di Banach X {\displaystyle X''} .

Da notare che uno spazio di Banach è riflessivo se è linearmente isometrico al suo biduale rispetto a J {\displaystyle J} , ma si dimostra che esiste uno spazio X {\displaystyle X} non riflessivo che è linearmente isometrico a X {\displaystyle X''} .[1]

Uno spazio di Banach è detto quasi-riflessivo (o di ordine d {\displaystyle d} ) se il quoziente X / J ( X ) {\displaystyle X''/J(X)} ha dimensione finita d {\displaystyle d} .

Proprietà

  • Se uno spazio di Banach Y {\displaystyle Y} è isomorfo a uno spazio di Banach riflessivo X {\displaystyle X} , allora Y {\displaystyle Y} è riflessivo.
  • Ogni sottospazio vettoriale chiuso di uno spazio riflessivo è riflessivo. Il duale di uno spazio riflessivo è riflessivo. Il quoziente di uno spazio riflessivo per un suo sottospazio vettoriale chiuso è riflessivo.
  • Se X {\displaystyle X} è uno spazio di Banach, le seguenti affermazioni sono equivalenti:
    • X {\displaystyle X} è riflessivo.
    • Il duale di X {\displaystyle X} è riflessivo.
    • La sfera unitaria chiusa in X {\displaystyle X} è compatta nella topologia debole (teorema di Kakutani).
    • Ogni successione limitata in X {\displaystyle X} possiede una sottosuccessione debolmente convergente, dal momento che compattezza debole e compattezza sequenziale debole coincidono per il teorema di Eberlein-Šmulian.
    • Ogni funzionale lineare continuo su X {\displaystyle X} raggiunge il suo valore massimo sulla sfera unitaria in X {\displaystyle X} (teorema di James).
Dalla terza proprietà segue che i sottoinsiemi convessi chiusi e limitati di uno spazio riflessivo X {\displaystyle X} sono debolmente compatti. In questo modo, per ogni successione decrescente di insiemi convessi, chiusi, limitati e non vuoti di X {\displaystyle X} , la loro intersezione non è vuota. Come conseguenza, ogni funzione convessa continua f {\displaystyle f} definita su un sottoinsieme convesso e chiuso C X {\displaystyle C\subset X} , e tale per cui l'insieme:
C t = { x C : f ( x ) t } {\displaystyle C_{t}=\{x\in C\,:\,f(x)\leq t\}}
è non vuoto e limitato per ogni t R {\displaystyle t\in \mathbb {R} } , raggiunge il suo minimo valore su C {\displaystyle C} .
  • Gli spazi di Banach riflessivi sono frequentemente caratterizzati tramite le loro proprietà geometriche. Se C {\displaystyle C} è un sottoinsieme convesso e chiuso dello spazio riflessivo X {\displaystyle X} , allora per ogni x X {\displaystyle x\in X} esiste c C {\displaystyle c\in C} tale che x c {\displaystyle \|x-c\|} minimizza la distanza tra x {\displaystyle x} e i punti di C {\displaystyle C} . Si nota che mentre la minima distanza tra x {\displaystyle x} e C {\displaystyle C} è unicamente definita dalla scelta di x {\displaystyle x} , lo stesso non si può dire per il punto c {\displaystyle c} : il punto più vicino c {\displaystyle c} è unico quando X {\displaystyle X} è uniformemente convesso.
  • Uno spazio di Banach riflessivo è separabile se e solo se lo è il suo duale. Ciò segue dal fatto che per ogni spazio normato Y {\displaystyle Y} la separabilità del duale Y {\displaystyle Y'} implica la separabilità di Y {\displaystyle Y} stesso.

Spazi superriflessivi

Uno spazio di Banach Y {\displaystyle Y} è finitamente rappresentabile in uno spazio di Banach X {\displaystyle X} se per ogni sottospazio Y 0 {\displaystyle Y_{0}} di Y {\displaystyle Y} che ha dimensione finita e per ogni ϵ > 0 {\displaystyle \epsilon >0} esiste un sottospazio X 0 {\displaystyle X_{0}} di X {\displaystyle X} tale per cui la distanza moltiplicativa di Banach-Mazur tra X 0 {\displaystyle X_{0}} e Y 0 {\displaystyle Y_{0}} soddisfa:[2]

d ( X 0 , Y 0 ) < 1 + ε {\displaystyle d(X_{0},Y_{0})<1+\varepsilon }

Uno spazio di Banach finitamente rappresentabile in 2 {\displaystyle \ell ^{2}} è uno spazio di Hilbert, ed ogni spazio di Banach è finitamente rappresentabile nello spazio delle successioni c 0 {\displaystyle c_{0}} . Lo spazio Lp L p [ 0 , 1 ] {\displaystyle L^{p}[0,1]} è inoltre finitamente rappresentabile in p {\displaystyle \ell ^{p}} .

Uno spazio di Banach X {\displaystyle X} è detto superriflessivo se tutti gli spazi di Banach Y {\displaystyle Y} finitamente rappresentabili in X {\displaystyle X} sono riflessivi, ovvero se nessuno spazio non riflessivo Y {\displaystyle Y} è finitamente rappresentabile in X {\displaystyle X} .

Un risultato che si deve a R. C. James mostra che uno spazio è superriflessivo se e solo se lo è il suo duale.

Spazi localmente convessi

Il concetto di spazio di Banach riflessivo può essere generalizzato considerando spazi localmente convessi. Sia X {\displaystyle X} uno spazio vettoriale topologico su R {\displaystyle \mathbb {R} } o C {\displaystyle \mathbb {C} } . Si consideri il suo spazio duale X β {\displaystyle X'_{\beta }} relativamente alla topologia forte, che è formato da tutti i funzionali lineari continui f : X F {\displaystyle f:X\to {\mathbb {F} }} e munito della topologia forte β ( X , X ) {\displaystyle \beta (X',X)} , ovvero la topologia associata alla convergenza uniforme di sottoinsiemi limitati di X {\displaystyle X} . Lo spazio X {\displaystyle X'} è uno spazio vettoriale topologico localmente convesso, e si può quindi considerare il suo duale β ( ( X β ) , X β ) {\displaystyle \beta ((X'_{\beta })',X'_{\beta })} (relativamente alla topologia forte), detto biduale forte di X {\displaystyle X} . Si tratta dello spazio formato da tutti i funzionali lineari h : X β F {\displaystyle h:X'_{\beta }\to {\mathbb {F} }} e in esso è definita la topologia forte β ( ( X β ) , X β ) {\displaystyle \beta ((X'_{\beta })',X'_{\beta })} . Ogni vettore x X {\displaystyle x\in X} genera una funzione J ( x ) : X β F {\displaystyle J(x):X'_{\beta }\to {\mathbb {F} }} per mezzo della formula:

J ( x ) ( f ) = f ( x ) f X {\displaystyle J(x)(f)=f(x)\qquad f\in X'}

che è un funzionale lineare continuo su X β {\displaystyle X'_{\beta }} , ovvero J ( x ) ( X β ) β {\displaystyle J(x)\in (X'_{\beta })'_{\beta }} . Si ottiene la mappa di valutazione:

J : X ( X β ) β {\displaystyle J:X\to (X'_{\beta })'_{\beta }}

che è lineare. Se X {\displaystyle X} è localmente convesso, dal teorema di Hahn-Banach si ha che J {\displaystyle J} è una funzione iniettiva e aperta (cioè per ogni intorno U {\displaystyle U} dello zero in X {\displaystyle X} esiste un intorno V {\displaystyle V} dello zero in ( X β ) β {\displaystyle (X'_{\beta })'_{\beta }} tale che J ( U ) V J ( X ) {\displaystyle J(U)\supseteq V\cap J(X)} ). Tuttavia può essere non suriettiva, né continua.

Uno spazio localmente convesso X {\displaystyle X} è detto:

  • semi-riflessivo se la mappa di valutazione J : X ( X β ) β {\displaystyle J:X\to (X'_{\beta })'_{\beta }} è suriettiva.
  • riflessivo se la mappa di valutazione J : X ( X β ) β {\displaystyle J:X\to (X'_{\beta })'_{\beta }} è suriettiva e continua. In tal caso J {\displaystyle J} è un isomorfismo tra spazi vettoriali topologici.

Si dimostra che uno spazio di Hausdorff X {\displaystyle X} localmente convesso è semi-riflessivo se e solo se X {\displaystyle X} con la topologia σ ( X , X ) {\displaystyle \sigma (X,X^{*})} ha la proprietà che i suoi sottoinsiemi chiusi e limitati sono debolmente compatti.

Uno spazio localmente convesso X {\displaystyle X} è riflessivo se e solo se è semi-riflessivo ed è uno spazio botte. Inoltre, il duale (rispetto alla topologia forte) di uno spazio semi-riflessivo è uno spazio botte.

Note

  1. ^ R. C. James, A non-reflexive Banach space isometric with its second conjugate space, in Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A., vol. 37, 1951, pp. 174–177, DOI:10.1073/pnas.37.3.174.
  2. ^ James, Robert C. (1972), "Super-reflexive Banach spaces", Canad. J. Math. 24:896–904.

Bibliografia

  • (EN) J.B. Conway, A Course in Functional Analysis, Springer, 1985.
  • (EN) Fran\c{c}ois Tr\`{e}ves, Topological Vector Spaces, Distributions and Kernels, Academic Press, Inc., 1995, pp. 136–149, 195–201, 240–252, 335–390, 420–433, ISBN 0-486-45352-9.
  • (EN) B. Beauzamy, Introduction to Banach spaces and their geometry , North-Holland (1982)
  • (EN) M.M. Day, Normed linear spaces , Springer (1973)
  • (EN) D. van Dulst, Reflexive and superreflexive Banach spaces , MC Tracts , 102 , Math. Centre (1978)

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Spazio riflessivo, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
  • (EN) V.I. Sobolev, Reflexive space, in Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European Mathematical Society, 2002.
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