Storia militare di Porto Rico

Guardia nazionale di Porto Rico

La storia militare di Porto Rico documentata abbraccia il periodo dal XVI secolo, quando i conquistadores spagnoli affrontarono i nativi taino nella rivolta del 1511, all'attuale impiego di portoricani nelle United States Armed Forces durante le campagne militari in Afghanistan e Iraq.

Porto Rico appartenne per secoli all'Impero spagnolo, e in tale periodo il popolo di Porto Rico si difese da invasioni di britannici, francesi, e olandesi. I portoricani combatterono con il generale Bernardo de Gálvez y Madrid nella Guerra d'indipendenza americana alle battaglie di Baton Rouge, Mobile, Pensacola, e Saint Louis. A metà del XIX secolo, portoricani residenti negli Stati Uniti combatterono nella Guerra di secessione americana.[1] Nello stesso secolo, l'aspirazione all'indipendenza dalla Spagna si diffuse a Porto Rico, nell'effimera rivoluzione nota come Grito de Lares e culminata nell'Intentona de Yauco. L'isola fu invasa dagli Stati Uniti durante la guerra ispano-americana. Dopo la fine della guerra, la Spagna cedette ufficialmente l'isola agli Stati Uniti secondo i termini stabiliti nel Trattato di Parigi del 1898. Porto Rico divenne un territorio degli Stati Uniti e fu istituito sull'isola il "Reggimento di Porto Rico" (il nome di Puerto Rico fu cambiato in "Porto Rico"). Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il Congresso degli Stati Uniti approvò il Jones-Shafroth Act, che estendeva la cittadinanza degli Stati Uniti (la Camera dei delegati portoricana rifiutò la cittadinanza statunitense)[2] con limitazioni per i portoricani e li rese idonei alla leva militare. Da allora, come cittadini degli Stati Uniti, i portoricani hanno partecipato a tutti i principali impegni militari degli Stati Uniti.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i portoricani parteciparono ai teatri del Pacifico e dell'Atlantico, non solo come combattenti ma anche come comandanti. Fu durante questo conflitto che le infermiere portoricane poterono partecipare come membri del WAAC. Quattro portoricani sono stati insigniti della Medal of Honor, la più alta onorificenza militare degli Stati Uniti, per le loro azioni durante la guerra di Corea. I membri del 65° Reggimento di Fanteria di Porto Rico si sono distinti in combattimento nella Guerra di Corea e sono stati onorati con la Medaglia d'oro del Congresso.[3] Durante la Guerra del Vietnam cinque portoricani sono stati insigniti della Medaglia d'Onore. Attualmente, i portoricani continuano a prestare servizio nelle forze armate degli Stati Uniti.

Rivolta Taino del 1511

Cristoforo Colombo arrivò nell'isola di Porto Rico il 19 novembre 1493, durante il suo secondo viaggio nel cosiddetto "Nuovo Mondo". Il territorio era abitato da indigeni aruachi detti taino, che chiamavano l'isola "Borikén" o "Borinquen".[4] Colombo chiamò l'isola San Juan Bautista in onore di san Giovanni Battista. Il porto principale fu chiamato Puerto Rico ("porto ricco") (in seguito tutta l'isola fu rinominata Puerto Rico e il porto, destinato a diventarne la capitale, prese il nome di San Juan). Il conquistador Juan Ponce de León lo accompagnava in questa spedizione.[5]

Güeybaná, più noto come Agüeybaná II (l'Audace)

Quando Ponce de León arrivò a Porto Rico, fu ben accolto dal cacicco Agüeybaná I, capo delle tribù taino dell'isola. Alcuni dei conquistadores erano agricoltori e minatori in cerca di oro. Nel 1508 Ponce de León divenne il primo governatore designato di Porto Rico, e fondò l'insediamento di Caparra situato tra le odierne Bayamón e San Juan. Dopo essere stato nominato governatore, de León, assieme ai conquistadores, obbligò gli inca a lavorare nelle miniere e a costruire fortificazioni; molti taino morirono in conseguenza di maltrattamenti legati al lavoro forzato. Nel 1510, alla morte di Agüeybaná, suo fratello Güeybaná, meglio noto come Agüeybaná II (L'Audace), con un gruppo di taino, spinse Diego Salcedo in un fiume e lo fece annegare, dimostrando al suo popolo che gli uomini bianchi erano solo uomini e non dei. Agüeybaná II guidò il suo popolo nella rivolta taino del 1511, la prima rivolta nell'isola contro le meglio armate forze spagnole. Guarionex, cacicco di Utuado, attaccò il villaggio di Sotomayor (l'odierna Aguada) e ne uccise 80 abitanti.[6] Il cacicco Guarionex morì nell'attacco, che fu considerato una vittoria taino.[7]

Dopo essere stati battuti dai taino, i coloni istituirono una milizia con scopi difensivi. Juan Ponce de León e uno dei suoi più abili comandanti, Diego de Salazar, guidarono gli spagnoli in una serie di offensive con cui massacrarono le forze taino alle dipendenze di Agüeybaná II. L'offensiva spagnola culminò nella battaglia di Yagüecas contro il cacicco Mabodomoca.[8] Agüeybaná II morì per ferite d'arma da fuoco, segnando la fine della prima azione militare documentata a Porto Rico.[9] Dopo la fallita rivolta, un decreto reale di Ferdinando II dispose che i taino abbandonassero i loro usi e costumi, conformandosi alla cultura e alla religione dei loro conquistatori.[7]

Scontro di potenze europee per il dominio su Porto Rico

XVI secolo

El Morro, principale fortificazione militare di Porto Rico

Porto Rico era considerata la "Chiave dei Caraibi" dagli spagnoli per la sua posizione che ne faceva una tappa naturale e un porto per i vascelli ispanici.[10] Nel 1540, con i proventi delle miniere messicane, i coloni spagnoli iniziarono la costruzione del forte San Felipe del Morro ("il promontorio") a San Juan. Porto Rico, nel suo complesso, dal 1580 faceva parte della capitaneria omonima.[11]

I principali nemici della Spagna in quel periodo erano gli inglesi e gli olandesi. Tuttavia, non furono gli unici nemici che la Spagna affrontò nei Caraibi durante questo periodo. L'11 ottobre 1528, i francesi saccheggiarono e bruciarono l'insediamento di San Germán durante un tentativo di cattura dell'isola, distruggendo molti dei primi insediamenti dell'isola, tra cui Guánica, Sotomayor, Daguao e Loiza, prima che la milizia locale li costringesse a ritirarsi. L'unico insediamento preservato fu quello di San Juan.[12]

Nel 1585 scoppiò la guerra tra Inghilterra e Spagna, che si estese ai rispettivi possedimenti nelle Americhe. Dieci anni più tardi Francis Drake e John Hawkins tentarono vanamente di invadere San Juan. Il 15 giugno 1598 la flotta inglese, guidata da George Clifford,[13] sbarcò a Santurce e s'impossessò dell'isola per 157 giorni. Fu costretto ad abbandonare l'isola da un'ondata di dissenteria bacillare tra le sue truppe, che causò 700 perdite.[14] Il 26 dicembre 1598 Alonso de Mercado, un uomo d'arme, fu preposto dalla Spagna alla Capitaneria generale di Porto Rico, e chiese la punizione di chiunque avesse favorito il colpo di mano, per negligenza, dolo o viltà.[15]

XVII secolo

Dipinto spagnolo del XVII secolo che commemora la sconfitta di Enrico a San Juan di Porto Rico; opera di Eugenio Caxés

La Repubblica delle Sette Province Unite nel 1625 era una potenza militare e commerciale, in competizione con gli inglesi nei Caraibi. Gli olandesi volevano creare una roccaforte nella zona, e mandarono il capitano Boudewijn Hendricksz (conosciuto anche come Boudoyno Henrico o Balduino Enrico) a conquistare Porto Rico. Il 24 settembre 1625 Enrico arrivò sulla costa di San Juan con 17 navi e duemila uomini. Enrico inviò un messaggio al governatore di Porto Rico, Juan de Haro, intimandogli di consegnare l'isola. De Haro rifiutò; era un militare esperto e si aspettava un attacco nella località chiamata Boqueron. Di conseguenza la fece fortificare. Però gli olandesi presero un'altra direzione e sbarcarono a La Puntilla.[12]

De Haro si rendeva conto che l'invasione era inevitabile e ordinò che il capitano Juan de Amézqueta con 300 uomini difendesse l'isola dal castello El Morro e poi fece evacuare la città di San Juan. Dispose inoltre che l'ex governatore Juan de Vargas organizzasse la resistenza armata nell'entroterra dell'isola. Il 25 settembre Hendricksz attaccò San Juan, cingendo d'assedio il castello El Morro e La Fortaleza (palazzo del governatore). Invase la capitale e pose il suo quartier generale dentro La Fortaleza. Gli olandesi furono contrattaccati sul terreno dalla milizia civile, e dai cannoni dell'esercito regolare spagnolo che tiravano dal castello El Morro. La battaglia terminò con 60 olandesi morti ed Hendricksz ferito al collo da un colpo di spada dello stesso Amézqueta.[16] Le navi olandesi in mare furono abbordate dai portoricani, che ebbero la meglio. Dopo una lunga battaglia, i soldati spagnoli e i volontari della milizia cittadina riuscirono a difendere la città dall'attacco e a sventare l'invasione dell'isola. Il 21 ottobre Hendricksz diede alle fiamme La Fortaleza e la città. I capitani Amézqueta e Andrés Botello decisero di porre termine alla distruzione e con 200 uomini attaccarono il fronte e la retroguardia nemici. Costrinsero Hendricksz e i suoi uomini a lasciare le trincee precipitandosi nell'oceano per rifugiarsi sulle loro navi.[17][18] Hendricksz nella sua ritirata perse una delle sue navi più grandi, arenata, e più di 400 caduti.[17] Provò poi ad invadere l'isola attaccando la città di Aguada. Fu nuovamente battuto dalla milizia locale e abbandonò le velleità di invadere Porto Rico.[12][18]

Nel 1693 furono costituite in quasi tutte le città le Milicias Urbanas de Puerto Rico. Tutti i maschi locali, tra i 16 e i 60 anni, erano obbligati a prestare servizio in queste compagnie, salvo che avessero un'esenzione ufficiale per disabilità fisica o gravi problemi di famiglia.[19]

Il capitano Miguel Enriquez

Mentre Spagna ed Inghilterra combattevano per il dominio sul Nuovo Mondo, la Corona spagnola incoraggiava i portoricani alla guerra di corsa contro le navi inglesi. I capitani Miguel Enríquez e Roberto Cofresí (quest'ultimo, nel XIX secolo) furono due tra i più famosi corsari portoricani. Nella prima metà del XVIII secolo il calzolaio Enríquez decise di cercar fortuna come corsaro. Si rivelò molto abile nell'intercettare mercantili inglesi ed altre imbarcazioni impegnate in commerci illegali che infestavano le acque di Porto Rico e dell'Oceano Atlantico in generale. Enríquez organizzò un corpo di spedizione che combatté e sconfisse gli inglesi nell'isola di Vieques. Fu accolto come un eroe nazionale quando restituì l'isola di Vieques all'Impero spagnolo e al governatorato di Porto Rico. Per ricompensarlo dei servigi resi, la Corona spagnola gli conferì la Medalla de Oro de la Real Efigie ("Medaglia d'oro dell'effige reale"), lo nominò "capitano dei mari e di guerra", e gli rilasciò una lettera di corsa, pertanto riconoscendogli le prerogative spettanti al corsaro.[20]

XVIII secolo

Conflitti armati con i britannici

Gli inglesi continuarono i loro attacchi contro le colonie spagnole nei Caraibi, conquistando isole minori tra cui la già nominata Vieques, ad est di Porto Rico. Il 5 agosto 1702 la città di Arecibo, sulla costa settentrionale di Porto Rico, fu invasa dai britannici. Armati solo di picche e machete, guidati dal capitano Antonio de los Reyes Correa, 30 miliziani difesero la città dagli inglesi, armati di moschetti e spade. I britannici furono respinti, con 22 perdite sulla terra e 8 sul mare. Reyes Correa fu dichiarato eroe nazionale e insignito di Medalla de Oro de la Real Efigie e del titolo di "capitano di fanteria" da re Filippo V.[21]

I nativi portoricani (criollos) avevano chiesto alla Corona spagnola di poter essere arruolati nell'esercito regolare spagnolo, e ciò diede occasione alla formazione del Regimiento Fijo de Puerto Rico nel 1741. Il Fijo si occupò della difesa di Porto Rico ed altri possedimenti spagnoli di oltremare, combattendo battaglie a Santo Domingo, in altre isole caraibiche, ed in Sudamerica, specie in Venezuela. Tuttavia, le lamentele dei portoricani contro l'utilizzo del Fijo per reprimere la rivoluzione in Venezuela indussero la Corona a riportare il Fijo in patria, e nel 1815 fu messo fuori servizio.[22]

Nel 1765 la Corona spagnola mandò a Porto Rico il feldmaresciallo Alejandro O'Reilly per formare una milizia organizzata. O'Reilly, passato alla storia come "Padre della milizia portoricana", coordinò l'addestramento finalizzato a portare fama e gloria alla milizia nei futuri conflitti, il che avrebbe valso alla milizia civile il soprannome "Milizia disciplinata". In seguito O'Reilly fu nominato governatore della Louisiana coloniale (1769) e divenne noto come " O'Reilly il sanguinario".[23][24]

Guerra d'indipendenza americana

Il brigadier generale Ramón de Castro

Durante la Guerra d'indipendenza americana la Spagna concesse ai coloni americani ribelli l'uso dei suoi approdi in Porto Rico, attraverso i quali arrivavano sostegno finanziario ed armi per la causa rivoluzionaria. Nel 1777 sulla costa di Mayagüez si verificò un incidente che contrappose due unità della Continental Navy, la Eudawook e la Henry, e una della Royal Navy, la HMS Glasgow. Le navi americane erano inseguite dalla più grande e potente Glasgow. Le navi "coloniali" (americane) erano vicine alla costa di Mayagüez; i membri della milizia portoricana di quella città, comprendendo che qualcosa non andava, segnalarono alle navi di attraccare nel golfo cittadino. Compiuta la manovra, gli equipaggi delle due navi sbarcarono e vennero rimpiazzati da alcuni mayagüeziani, che issarono il vessillo spagnolo su tutte le imbarcazioni. Il comandante della Glasgow capì cosa stava succedendo, e chiese a Jose Dufresne, governatore della città, di consegnare le navi. Dufresne rifiutò, e ordinò alla nave inglese di lasciare il molo portoricano.[25]

Il governatore della Louisiana, Bernardo de Gálvez, fu nominato feldmaresciallo dell'esercito coloniale spagnolo del Nordamerica. Nel 1799 Gálvez con le sue truppe, composte di portoricani ed altri delle colonie spagnole, distolse i britannici dal contrasto alla rivoluzione conquistando Pensacola, capitale della colonia britannica Florida occidentale e le città di Baton Rouge, Saint Louis e Mobile. Le truppe portoricane comandate dal brigadier generale Ramón de Castro,[26] contribuirono a sconfiggere l'esercito britannico e indiano di 2500 soldati appoggiato dalle navi da guerra britanniche a Pensacola.[27] Gálvez e il suo esercito multinazionale fornì anche il Continental Army di armi, vestiario, polvere da sparo e medicinali spediti da Cuba attraverso il fiume Mississippi. Il generale Ramón de Castro, che era stato l'aiutante di campo di Gálvez nelle campagne di Mobile e Pensacola, divenne il governatore designato di Porto Rico nel 1795.[28][29]

I britannici attaccano Porto Rico

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra anglo-spagnola (1779-1783) e Battaglia di San Juan (1797).
Uniforme usata dalla Milizia nera liberata di Puerto Rico

Nel febbraio 1797 il governatore di Porto Rico, brigadier generale Ramón de Castro, apprese che la Gran Bretagna aveva invaso l'isola di Trinidad. Ritenendo che Porto Rico sarebbe stato il successivo bersaglio dei britannici, decise di mettere in allerta la milizia locale e di preparare i forti dell'isola contro qualsiasi azione militare. Il 17 aprile 1797 navi britanniche agli ordini di Sir Ralph Abercromby si avvicinarono alla città costiera di Loíza, ad est di San Juan. Il 18 aprile truppe britanniche e assiane sbarcarono sulla spiaggia di Loíza.[30] De Castro ordinò che le artiglierie delle fortezze El Morro e San Gerónimo sparassero contro le navi britanniche, ma erano fuori della gittata dei pezzi. Una volta sbarcati gli invasori, praticamente tutti gli scontri avvennero su terra, con molte scaramucce, scambi di artiglieria campale-mortai tra San Gerónimo e la fortezza del ponte San Antonio e postazioni britanniche a Condado ad est e la collina El Olimpo a Miramar a sud. I britannici cercarono di prendere San Antonio, un passaggio chiave per l'isolotto di San Juan, e bombardarono reiteratamente il vicino San Gerónimo quasi demolendolo. Al ponte Martín Peña furono affrontati da persone come i sergenti José e Francisco Díaz e il colonnello Rafael Conti che assieme al tenente Lucas de Fuentes attaccarono il nemico con due cannoni. Dopo aspri combattimenti con le forze spagnole e la milizia locale, i tentativi di avanzare su San Juan furono respinti.

Folklore "La Rogativa"

La difesa di San Juan costituisce lo sfondo storico su cui si innesta la leggenda de "La Rogativa". Secondo il racconto popolare portoricano, la notte del 30 aprile 1797 le popolane, guidate da un vescovo, formarono una "rogativa" (processione di preghiera) e marciarono per le vie della città cantando inni e portando torce mentre pregavano per la salvezza della città. Fuori delle mura, gli invasori scambiarono i bagliori delle torce per l'arrivo di rinforzi spagnoli. Venuto il mattino, il nemico aveva lasciato l'isola e la città fu al sicuro da una possibile invasione. Quattro statue, scolpite da Lindsay Daen nella Plazuela de la Rogativa della Vecchia San Juan, rendono omaggio al vescovo e alle popolane che parteciparono a "La Rogativa".[31]

Attacco di Aguadilla

I britannici attaccarono anche Aguadilla e Punta Salinas. Furono sconfitti dal colonnello Conti e dai membri della milizia di Aguadilla, e i soldati britannici sbarcati sull'isola furono catturati. I britannici ritornarono alle loro navi il 30 aprile, e il 2 maggio fecero vela a nord. Per questo successo sui britannici, il governatore Ramón de Castro chiese a re Carlo IV di elargire ricompense; egli fu promosso feldmaresciallo e parecchi altri ottennero aumenti retributivi.[12][32] Dopo la sconfitta di Abercromby, i britannici insistettero a invadere Porto Rico, con scaramucce inconcludenti sulle città costiere di Aguadilla (dicembre 1797), Ponce, Cabo Rojo, e Mayagüez. Questa situazione continuò fino al 1822, quando il Trattato di Amiens pose fine alla Guerra della Seconda coalizione tra le potenze europee e la Francia rivoluzionaria.[33]

XIX secolo

Il feldmaresciallo Demetrio O'Daly

La Francia aveva minacciato di invadere la colonia spagnola di Santo Domingo. Nel 1808 la Corona spagnola inviò la sua marina militare al comando del capitano portoricano Ramón Power y Giralt, per scongiurare mediante una blocco navale l'invasione francese di Santo Domingo. Il colonnello Rafael Conti organizzò una spedizione militare con l'intenzione di difendere la Repubblica Dominicana. Riuscirono nel loro intento e furono proclamati eroi dal governo spagnolo.[34]

Demetrio O'Daly, nato a Porto Rico, era un sergente maggiore dell'esercito spagnolo quando partecipò nel 1809 alla Guerra Peninsulare, conosciuta anche come Guerra d'indipendenza spagnola, dopo l'invasione napoleonica del 1808 ed il sequestro congiunto del re Carlo IV e del principe Ferdinando (che in seguito sarebbe divenuto re Ferdinando VII). Quando re Ferdinando rientrò dall'esilio e rapimento, revocò la Costituzione del 1812, che — come il resto dei monarchi europei — percepiva come una manovra napoleonica per indebolire gli altri Paesi. Ma O'Daly era un difensore della Costituzione spagnola del 1812 e il re Ferdinando VII lo considerava un ribelle e nel 1814 lo esiliò dalla Spagna. Nel 1820 il liberal-costituzionalista O'Daly, assieme con il sodale colonnello Rafael Riego organizzò e guidò la Rivolta dei Colonnelli. Non era una rivolta principalmente ostile al re, ma un sollevamento per costringerlo a ripristinare la costituzione, e raggiunse il suo scopo. Ne derivò quello che sarebbe stato ricordato come Trienio Liberal (1820–23). Durante questa fase O'Daly fu promosso feldmaresciallo e insignito dell'Ordine di San Ferdinando, la massima onorificenza riconosciuta dal governo spagnolo.[35][36]

Guerra civile americana

Tenente Augusto Rodríguez

Nel XIX secolo fiorivano attività commerciali tra i porti della East Coast e Porto Rico. I registri navali testimoniano che molti portoricani viaggiavano tra USA e Porto Rico. Parecchi di loro si stabilivano in luoghi quali New York, Connecticut e Massachusetts. Allo scoppio della Guerra civile americana, molti portoricani entrarono nei ranghi delle forze armate statunitensi, benché — dato che i portoricani erano sudditi della Spagna — venissero registrati quali spagnoli. Il censimento 1860 di New Haven (Connecticut) dichiara che vi abitassero dieci portoricani. Era tra loro Augusto Rodríguez, che si arruolò nel 15th Connecticut Regiment (detto pure Lyon Regiment) nel 1862. Nella Guerra civile americana Rodríguez raggiunse il grado di tenente e partecipò alla difesa di Washington (D.C.). Comandò reparti nelle battaglie di Fredericksburg e Wyse Fork. Il reggimento fu sciolto il 27 giugno 1865, e Rodríguez fu congedato a New Haven il 12 giugno dello stesso anno.[1]

Rivolte di schiavi

La schiavitù fu abolita in Porto Rico nel 1873, ma la ricchezza accumulata da molti proprietari terrieri portoricani attraverso un'economia imperniata su piantagioni era stata generata dallo sfruttamento di schiavi. Secondo una fonte, questo affidarsi allo schiavismo "generò la sua antitesi — disobbedienza, sollevazioni e fughe."[37]

In Porto Rico, ci furono molte piccole rivolte in cui gli schiavi combattevano contro l'apparato militare. Nel luglio 1821, Marcos Xiorro, uno schiavo bozal, progettò e organizzò un complotto contro i proprietari di schiavi e il governo di Porto Rico. Tale complotto, che fu attuato il 27 luglio, prevedeva che durante le celebrazioni della festività di Santiago (San Giacomo), alcuni schiavi sarebbero fuggiti da varie piantagioni di Bayamón, tra cui le fattorie di Angus McBean, C. Kortnight, Miguel Andino and Fernando Fernández. Poi dovevano procedere verso i campi di canna da zucchero di Miguel Figueres, e recuperare sciabole d'abbordaggio e spade che erano state nascoste in quei campi.[38] Xiorro, ed un altro schiavo della piantagione McBean di nome Mario ed un altro schiavo chiamato Narciso, avrebbero guidato gli schiavi di Bayamón e Toa Baja a conquistare la città di Bayamón. Avrebbero bruciato la città e ucciso tutti quelli che non erano neri. In seguito si sarebbero uniti agli schiavi delle vicine città di Río Piedras, Guaynabo e Palo Seco. Con questa massa critica di schiavi, tutti armati e rinfrancati da una serie di rapide vittorie, avrebbero invaso la capitale San Juan, e proclamato re Xiorro.[38]

Il tentativo di sollevazione non ebbe successo. Il sindaco di Bayamón reagì mobilitando 500 soldati. Capi e gregari del complotto furono prontamente catturati. In totale furono imprigionati 61 schiavi a Bayamón e San Juan.[38] I capi furono giustiziati ma il destino di Xiorro rimane un mistero.[38] Vi furono rivolte meno importanti sino a che fu ufficializzata l'abolizione della schiavitù sull'isola.[37]

Rivolta contro la Spagna

Sudamerica

Il generale Antonio Valero de Bernabé, il "Liberatore da Puerto Rico"

Nel 1822 ci fu un tentativo, noto come Spedizione Ducoudray Holstein, concepito, accuratamente pianificato e organizzato dal generale Henri La Fayette Villaume Ducoudray Holstein di invadere Porto Rico e proclamarvi la repubblica.[39]

Note

  1. ^ a b Carmen Teresa Whalen e Víctor Vázquez-Hernández, The Puerto Rican Diaspora Historical Perspectives, Temple University Press, 2005, p. 176, ISBN 978-1-59213-413-7.
  2. ^ Nancy Morris, Puerto Rico Culture, Politics, and Identity, Praeger, 1995, p. 31, ISBN 978-0-275-95228-0.
  3. ^ Obama honors Puerto Rican Infantry Regiment with Congressional Gold Medal, Washington Post, June 10, 2014.
  4. ^ ¿Taínos mansos? ¡Piénselo otra vez!, su Periodicolaperla.com. URL consultato il 28 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2016).
  5. ^ Ponce de Len, Juan | Infoplease, su infoplease.com.
  6. ^ Puerto Rico Reconstruction Administration, History from Puerto Rico: A Guide to the Island of Boriquén, su newdeal.feri.org, The University Society, 1940. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2009).
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  8. ^ A Historical Overview of Colonial Puerto Rico: The Importance of San Juan as a Military Outpost (DOC), su nps.gov. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2009).
  9. ^ Narraciones históricas by Cayetano Coll y Toste, Pub. Editorial Cultural 1976. P. 57. ISBN 84-399-5350-X
  10. ^ New York Magazine, New York Media, LLC, 11 novembre 1991, p. 84. URL consultato il 27 marzo 2021.
  11. ^ Marie Cruz Soto, Inhabiting Isla Nena, 1514-2003: Island Narrations, Imperial Dramas and Vieques, Puerto Rico (PhD), University of Michigan, 2008, pp. 90–91.
  12. ^ a b c d Historias de Puerto Rico di Paul G. Miller, (1947) pp. 221–237.
  13. ^ The Athenaeum, J. Lection, 1899, p. 33. URL consultato il 27 marzo 2021.
  14. ^ de Hostos, 1949, pp. 303–305.
  15. ^ Brau, 1975, p. 111.
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Bibliografia

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  • (ES) Adolfo de Hostos, Tesauro de datos históricos, Tesauro de datos históricos: indice compendioso de la literatura histórica de Puerto Rico, incluyendo algunos datos inéditos, periodísticos y cartográficos, v. 2, Puerto Rico. Office of the Historian, Impresa del Gobierno de Puerto Rico, 1949.
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