Telescopio (costellazione)
Telescopio | |
---|---|
Mappa della costellazione | |
Nome latino | Telescopium |
Genitivo | Telescopii |
Abbreviazione | Tel |
Coordinate | |
Ascensione retta | 19 h |
Declinazione | -50° |
Area totale | 252 gradi quadrati |
Dati osservativi | |
Visibilità dalla Terra | |
Latitudine min | -90° |
Latitudine max | 22° |
Transito al meridiano | luglio |
Stella principale | |
Nome | α Telescopii |
Magnitudine app. | 3,5 |
Altre stelle | |
Magn. app. < 3 | 0 |
Magn. app. < 6 | 27 |
Costellazioni confinanti | |
Da est, in senso orario:
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Immagine del Telescopio |
Il Telescopio (in latino Telescopium, abbreviato in Tel) è una costellazione meridionale minore, identificata e così chiamata da Nicolas Louis de Lacaille, astronomo francese del XVIII secolo, noto studioso del cielo meridionale.
Caratteristiche
Il Telescopio è una piccola costellazione che si estende a sud del Sagittario e della Corona Australe, sul bordo orientale della Via Lattea in prossimità del suo bulge centrale. Le sue stelle sono poco luminose, al punto che la sua stella principale, la α Telescopii, è di magnitudine 3,5; oltre a questa sono presenti solo alcuni astri di quarta e qualche altro di quinta. Le sue stelle principali sono raccolte nella parte nordoccidentale, e la presenza di altre stelle più luminose, come la α Pavonis, contribuisce a rendere ancora più oscuro questo angolo di cielo.
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale coincide coi mesi estivi dell'emisfero boreale; tuttavia, la declinazione fortemente australe del Telescopio fa sì che esso sia visibile per intero dall'emisfero nord solo a partire dalla fascia temperata più meridionale, a ridosso del tropico; dall'emisfero australe invece la costellazione si presenta circumpolare in gran parte della sua fascia temperata ed è pertanto osservabile per la gran parte dell'anno.
Stelle principali
- α Telescopii è una stella azzurra di magnitudine 3,49, distante 249 anni luce.
- ζ Telescopii è una gigante arancione di magnitudine 4,10, distante 127 anni luce.
- ε Telescopii è una gigante gialla di magnitudine 4,52, distante 409 anni luce.
Stelle doppie
La costellazione presenta alcune stelle doppie di facile risoluzione.
- La più notevole è la δ Telescopii: si tratta di una doppia apparente (cioè composta da due stelle lontane tra loro ma apparentemente vicine per effetti di prospettiva), risolvibile ad occhio nudo in condizioni perfette del cielo, e facile da osservare al binocolo. La componente δ-1, di magnitudine apparente 4,9, dista 800 anni luce dal sistema solare; la δ-2, di magnitudine apparente 5,1, si trova a 1100 anni luce di distanza.
- Un'altra coppia di facile risoluzione è quella composta dalle stelle HD 182509 e HD 182466, coppia nota a volte come h5114; la primaria è di quinta e la secondaria di ottava e sono separate da oltre 1'.
Principali stelle doppie[1][2] | ||||||
Nome | Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0 | Magnitudine | Separazione (in secondi d'arco) | Colore | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Dec | A | B | ||||
HD 182509/466 | 19h 27m 48s | -54° 19′ 31″ | 5,70 | 8,32 | 72,9 | ar + g |
HD 187420/21 | 19h 52m 38s | -54° 58′ 16″ | 5,74 | 6,50 | 22,9 | ar + b |
Stelle variabili
Le stelle variabili nella costellazione del Telescopio sono tutte piuttosto deboli.
Fra le Mireidi l'unica rilevante è la R Telescopii, che oscilla fra la settima e la quattordicesima magnitudine in oltre 460 giorni.
La BL Telescopii è invece un'interessante variabile a eclisse di lungo periodo ed ampia escursione: il periodo del ciclo orbitale è di oltre due anni, in cui la stella scende dalla magnitudine 7 alla magnitudine 9.
Principali stelle variabili[1][2][3] | ||||||
Nome | Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0 | Magnitudine | Periodo (giorni) | Tipo | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Dec | Max. | Min. | ||||
R Telescopii | 20h 14m 45s | -46° 58′ 57″ | 7,6 | 14,8 | 461,88 | Mireide |
RX Telescopii | 19h 06m 58s | -45° 58′ 14″ | 7,8 | 9,0 | 349,6 | Semiregolare pulsante |
BL Telescopii | 19h 06m 38s | -51° 25′ 03″ | 7,09 | 9,41 | 778,6 | Eclisse |
Oggetti non stellari
La costellazione ospita pochi oggetti non stellari di rilievo, i quali sono comunque difficili da osservare.
Fra gli oggetti interni alla nostra Galassia vi è un ammasso globulare, catalogato come NGC 6584; si tratta di un oggetto relativamente poco concentrato per questa classe di ammassi ed è visibile con un piccolo telescopio in una notte buia.
Fra le galassie, sono presenti due ellittiche disposte vicine fra loro, NGC 6861 e NGC 6868, visibili con un potente telescopio amatoriale.
Principali oggetti non stellari[2][4][5] | ||||||
Nome | Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0 | Tipo | Magnitudine | Dimensioni apparenti (in primi d'arco) | Nome proprio | |
---|---|---|---|---|---|---|
Dec | ||||||
ESO 184-82 | 19h 35m 04.4s | -52° 50′ 38″ | Galassia | 15,17 | 1,0 x 0,8 | |
NGC 6584 | 18h 18m 38s | -52° 13′ : | Ammasso globulare | 9,2 | 7,9 | |
NGC 6861 | 20h 07m 19s | -48° 22′ : | Galassia | 11,1 | 2,7 | |
NGC 6868 | 20h 09m 54s | -48° 23′ : | Galassia | 10,6 | 2,7 |
Note
- ^ a b Result for various objects, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009.
- ^ a b c Alan Hirshfeld, Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects, Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN 0-521-27721-3.
- ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for various stars. URL consultato il 20 giugno 2009.
- ^ The NGC/IC Project Public Database, su Results for various objects. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for various stars. URL consultato il 20 ottobre 2006.
Bibliografia
- (EN) Michael E. Bakich, The Cambridge Guide to the Constellations, Cambridge University Press, 1995, ISBN 0-521-44921-9.
- (EN) Milton D. Heifetz; Wil Tirion, A Walk through the Heavens: A Guide to Stars and Constellations and their Legends, Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-54415-7.
- AA.VV., Astronomia - Dalla Terra ai confini dell'Universo, Fabbri Editori, 1991.
Altri progetti
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- Wikizionario
- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni
- (EN) Erik Gregersen, Telescopium, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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