Thaddée Nsengiyumva

Thaddée Nsengiyumva
vescovo della Chiesa cattolica
Adveniat regnum tuum
 
Incarichi ricoperti
  • Vescovo coadiutore di Kabgayi (1987-1989)
  • Vescovo di Kabgayi (1989-1994)
 
Nato17 marzo 1949 a Bungwe
Ordinato presbitero20 luglio 1975
Nominato vescovo18 novembre 1987 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo31 gennaio 1988 dal vescovo André Perraudin, M.Afr.
Deceduto5 giugno 1994 (45 anni) a Gakurazo
 
Manuale

Thaddée Nsengiyumva (Bungwe, 17 marzo 1949 – Gakurazo, 5 giugno 1994) è stato un vescovo cattolico ruandese.

Biografia

Thaddée Nsengiyumva nacque a Bungwe il 17 marzo 1949.

Formazione e ministero sacerdotale

Il 20 luglio 1975 fu ordinato presbitero.

Ministero episcopale

Il 18 novembre 1987 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo coadiutore di Kabgayi. Ricevette l'ordinazione episcopale il 31 gennaio successivo dal vescovo di Kabgayi André Perraudin, co-consacranti l'arcivescovo metropolita di Kigali Vincent Nsengiyumva e il vescovo di Byumba Joseph Ruzindana. Il 7 ottobre 1989 succedette alla medesima sede.[1]

Nel dicembre del 1991 pubblicò la lettera pastorale "Convertissons-nous pour vivre ensemble dans la paix. Kabgayi, dicembre 1991, 40pp". In essa affermava che non erano stati compiuti sforzi seri per risolvere la lotta tra i popoli Hutu e Tutsi e che "l'assassinio politico è ormai un luogo comune".[2] Il suo documento era in parte autocritico, affermando che la Chiesa non aveva fatto abbastanza per aiutare la gente ed era diventata complice del sistema del regime.[3]

Nel 1994, dopo l'inizio del genocidio, monsignor Nsengiyumva fece ripetuti appelli per fermare le uccisioni.[4] Insieme al Comitato internazionale della Croce Rossa, cercò di assistere i molti sfollati di guerra all'interno e all'esterno della diocesi. Tuttavia, il 16 aprile pubblicò una lettera che alcuni interpretarono come un atto di appoggio al governo hutu contro la ribellione dei tutsi.[5]

Fu assassinato nei pressi della chiesa di Gakurazo il 5 giugno 1994 [6] dai soldati dell'Esercito patriottico ruandese, un gruppo militare Tutsi.[7] Con lui morirono l'arcivescovo di Kigali Vincent Nsengiyumva e il vescovo di Byumba Joseph Ruzindana.[8] Aveva 45 anni. Furono uccisi anche dieci sacerdoti e un bambino. È stato detto che Thaddée Nsengiyumva fu ucciso per caso e il vero obiettivo era l'omonimo Vincent Nsengiyumva. Questo tuttavia non è plausibile, poiché i due uomini furono uccisi insieme.[6] I militari dissero poi di aver creduto che i prelati fossero coinvolti nell'uccisione delle loro famiglie.

Genealogia episcopale

La genealogia episcopale è:

Note

  1. ^ Perraudin 2003, p. 69.
  2. ^ Peterson 2001, p. 274.
  3. ^ Desouter 2007, p. 81.
  4. ^ Desouter 2007, p. 89.
  5. ^ Coret & Verschave 2005, p. 291.
  6. ^ a b Sibomana & Guilbert 2008, p. 103.
  7. ^ Lewis 1994.
  8. ^ Desouter 2007, p. 90.

Bibliografia

  • (FR) Laure Coret e Francois-Xavier Verschave, L'horreur qui nous prend au visage - L'Etat français et le génocide au Rwanda, KARTHALA Editions, 1º gennaio 2005, ISBN 978-2-8111-3925-4. URL consultato il 21 marzo 2013.
  • (FR) Serge Desouter, Rwanda le procès du FPR: Mise au point historique, Harmattan, maggio 2007, p. 89, ISBN 978-2-296-16303-4. URL consultato il 21 marzo 2013.
  • (EN) Paul Lewis, June 5–10: New Atrocities in Africa; Three Bishops and 10 Priests Are Slaughtered in Rwanda As Tribal Killings Go On, in The New York Times, 12 giugno 1994. URL consultato il 21 marzo 2013.
  • (FR) André Perraudin, "Par-dessus tout la charité": un évêque au Rwanda: les six premières années de mon épiscopat (1956-1962), Editions Saint-Augustin, 2003, ISBN 978-2-88011-295-0. URL consultato il 21 marzo 2013.
  • (EN) Scott Peterson, Me Against My Brother: At War in Somalia, Sudan, and Rwanda : a Journalist Reports from the Battlefields of Africa, Routledge, 1º settembre 2001, ISBN 978-0-415-93063-5. URL consultato il 21 marzo 2013.
  • (FR) André Sibomana e Laure Guilbert, Gardons espoir pour le Rwanda: suivi de enquête sur la mort d'André Sibomana, par Hervé Deguine, Harmattan, 2008, ISBN 978-2-296-04164-6. URL consultato il 21 marzo 2013.

Collegamenti esterni

Predecessore Vescovo di Kabgayi Successore
André Perraudin, M.Afr. 7 ottobre 1989 - 7 giugno 1994 Anastase Mutabazi
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